Il 2019 sarà ricordato come un anno di importanti celebrazioni dal punto di vista delle conquiste umane nel campo della scienza e della tecnica. È ricorso infatti il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci (1519) e il cinquantesimo del primo passo dell’uomo sulla luna (1969). Due ricorrenze nelle quali il tema del volo assume una rilevanza centrale purché inteso non solo come scoperta di una diversa modalità di trasporto, ma anche allegoricamente come rappresentazione della capacità umana di elevarsi oltre i propri limiti fisici per raggiungere, senza alcun tipo di valutazione,risultati e obiettivi inaspettati.Dal famoso disegno di una prima concezione di elicottero steso da Leonardo e contenuto nel suo “Codice atlantico”,al modulo lunare che ha consentito agli astronauti americani di atterrare per la prima volta sul suolo del nostro satellite scorrono secoli di ininterrotta innovazione. Un’evoluzione, però, che ha conosciuto un’indubbia accelerazione per quanto riguarda la conquista del cielo nel corso del secolo XX: poco più di cinquant’anni separano, infatti, il primo velivolo dei fratelli Wilbur e Orville Wright (rispettivamente 1867-1912 e 1871-1948) del 1903 e dal primo razzo che ha portato l’uomo nello spazio. In questo numero di Altrestorie si affronta solo di un piccolo segmento di questa affascinante storia, insistendo per l’appunto sulla prima metà del Novecento e sulle testimonianze che di esso offre il Museo dell’aeronautica Gianni Caproni di Trento. Ne è pretesto il passaggio della gestione di questa istituzione culturale alla Fondazione Museo storico del Trentino e il sotteso invito a ricomporre in un unico quadro storia della tecnica e delle scienze con la più ampia e altrettanto complessa storia sociale, economica, politica e culturale dell'umanità (rt).